di Leonardo Arrighi
Al centro dell’odierna piazza Filopanti, un tempo piazza Maggiore, sorgeva il Palazzo del Monte di Pietà. La creazione del Monte di Pietà, avvenuta ufficialmente nel luglio del 1531, risultò uno dei primi atti della nuova amministrazione divisa tra Budrio-dentro e Budrio-fuori. Posto nell’antico Palazzo del Pubblico (sede degli amministratori bolognesi della giustizia), il Monte di Pietà offrì aiuto ai poveri, funzionò come ufficio di pegni, accettando anche depositi fiduciari e avendo la possibilità di fare cospicui crediti.
L’istituzione budriese fu amministrata dalla Confraternita del Monte di Pietà e divenne florida attraverso donazioni dei vari confratelli, funzionando fino al 1796, quando fu soppressa dal governo napoleonico, che assegnò parte dei beni all’orfanatrofio di San Gaetano, che stava nascendo in quel periodo. Della presenza fisica del Monte di Pietà, abbattuto nel 1863, resta traccia in un acquerello di autore ignoto del 1763 e sotto al portico, sul lato occidentale, della piazza Antonio da Budrio: nella quinta arcata appare lo stemma del Monte.
La storia della nascita di questa istituzione acquisisce maggiore importanza se confrontato con la quotidianità vissuta in precedenza, che consegnava i cittadini alle pericolose cure dei “prestatori”, meglio conosciuti come usurai.