Il pittore del budriesi illustri

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di Leonardo Arrighi

Il 25 dicembre 1836 muore il budriese Faustino Trebbi: pittore, ornatista e architetto, autore di numerose opere, in particolare degli ovali in cui sono ritratti i budriesi illustri.

Faustino nasce a Budrio il 18 agosto 1761. Fin da giovanissimo è chiara la vocazione artistica del ragazzo che, dopo aver frequentato la Scuola di Umanità nel paese natale, si iscrive alla Scuola di Architettura di Giovanni Calegari a Bologna. Le abilità tecniche di Trebbi attirano l’attenzione di numerosi maestri bolognesi, che rintracciano nell’allievo le qualità tipiche dei veri artisti. Concluso l’apprendistato nella città emiliana, Faustino continua ad affinare il proprio stile, arrivando a dare concretezza ad un linguaggio pittorico personale e ben distante dai canoni barocchi del secolo passato. Trebbi riceve l’incarico di realizzare gli ornati (oggi scomparsi) della Cappella Maggiore della Chiesa budriese di San Lorenzo. Portata a termine l’opera, l’artista si impegna nella creazione della quadratura e dell’ornamentazione (ancora perfettamente visibili) della cappella contenente il fonte battesimale, collocato in uno spazio che si apre sul lato destro del Capitolo: la cappella più antica della Chiesa di San Lorenzo.

L’attività di Faustino prosegue a San Giovanni in Persiceto, dove realizza un affresco all’interno della Chiesa del Suffragio. Il percorso intrapreso dal pittore prosegue nella città di Neuchâtel (Svizzera), dove dipinge la villa di proprietà del Generale Mouron. Trebbi lavora per ben due anni nella residenza del militare, entusiasta delle capacità del budriese.

L’artista torna a Bologna. Molti signori della provincia si contendono il talento di Faustino, capace di realizzare affreschi all’interno di molteplici lussuose abitazioni. A Bagnarola, insieme ad altri colleghi, porta a termine delle pitture ancora presenti nel palazzo del Conte Prospero Ranuzzi Cospi (oggi Accademia dei Notturni). Nella Chiesa di San Francesco (distrutta durante i bombardamenti del 1945) a Riccardina, Trebbi è autore di uno splendido ornato a chiaroscuro. All’inizio del 1800 nel teatro di Budrio si alternano molte compagnie di giovani, che si divertono recitando e allestendo spettacoli sempre diversi. Questi “dilettanti”, come amano definirsi, danno vita a rappresentazioni davvero interessanti, spesso accompagnate da scenari molto elaborati. Uno degli autori di scenografie più prolifici è proprio Faustino, affascinato dalla possibilità di misurarsi con nuove tecniche espressive.

Nel 1825 a Budrio si provvede alla distruzione dell’antico macello, che viene sostituito da una nuova struttura progettata da Trebbi nello stesso anno. Il Pubblico Macello sorge in prossimità della parte orientale delle mura. Per quasi un secolo e mezzo sarà un punto di riferimento per le attività budriesi e nel 1988, dopo un periodo di inoperosità, sarà abbattuto per lasciare spazio all’attuale parcheggio in via Verdi. Attorno al 1827 il pittore realizza la terza tela con i “ritratti” (di fantasia) a tempera dei budriesi illustri. Le altre due tele – presenti, come la terza, nella sala nᵒ 1 della Pinacoteca Civica di Budrio – sono attribuite tradizionalmente a Faustino, ma in realtà sono state dipinte prima della sua nascita. La volontà di dipingere i medaglioni dedicati ai budriesi, sintetizza l’affetto del pittore per il paese natale, sempre al centro dei suoi pensieri. Alcune generazioni di giovani di Budrio devono molto a Trebbi che, attraverso lezioni private (spesso date in maniera gratuita) e grazie ad un instancabile dialogo con le famiglie, ha dato la possibilità a dei ragazzi di inseguire i loro sogni artistici: tra questi non si possono dimenticare Francesco Cocchi e Antonio Sarti, riconoscenti al loro primo ed insostituibile maestro.

La Sala nᵒ 1 della Pinacoteca Civica di Budrio. Tra le varie pitture, si possono notare le tre tele contenenti i “ritratti” dei budriesi illustri (foto realizzata da Ezio Venturoli).

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