Strada Vicinale, località Riccardina
Il màngano era un grosso, pesante rullo sotto il quale si facevano passare le stoffe, in particolare di lana, tessute a mano, per renderle lisce e lucide dopo che erano state tinte in casa o nelle ‘tintorerie’; a Budrio ne funzionava uno nel sobborgo della Palazzina (Casa del Mangano) e un altro, di mole superiore al normale, un ‘manganone’, a Riccardina, attivo fino agli ultimi decenni dell’Ottocento, quando le macchine sostituirono l’opera manuale.
Alcuni sostegni in macigno del meccanismo esistono ancora nell’edificio oggi molto trasformato (Via Manganone 19); tutta la località è chiamata “il Manganone” (al Manganòn); il toponimo passò poi alla strada che vi conduceva, documentato solo dall’inizio del Novecento, ma di uso certamente anteriore.
Prima della formazione delle frazioni nella sistemazione postunitaria del territorio budriese, la zona faceva parte di Bagnarola di Sopra; nei campioni delle strade di questa comunità (anni 1716, 1774) la via è anonima, con un percorso più breve dell’attuale: “Strada che incomincia al fiume Idice e finisce nella Via San Zenone”.
“Manganone” è accrescitivo di ‘mangano’, che deriva dal latino tardo mànganum, greco mànganon, “macchina / congegno”.