Provinciale, da Via Savino località Crocetta a Via San Vitale, Urbana nel primo tratto
località Budrio-Cento
Il lungo rettilineo che da Budrio, località Crocetta, giunge alla Statale San Vitale nel luogo detto IL TREBBO (latino Trivium, “incontro di tre strade”, italiano antico “Trebbio”), chiamato fino a tutto l’Ottocento “Trebbo Sei Vie” per le strade che vi confluivano, segnava anticamente, con il nome di “Via dell’Albareda” o “Albareta”, il confine fra i quartieri budriesi Martella, Albareda e le comunità di Cento, Fiesso, Prunaro.
A volte fu chiamata anche “Via di Cento” per il centro demico che raggiungeva oltrepassandolo, ma il nome che per tutto l’Ottocento e i primi decenni del Novecento le veniva dato nel linguaggio popolare, si riferiva al punto di arrivo: la Strè daò Trabb, “la strada del Trebbo”.
Dall’inizio del Novecento, come si è detto, fu chiamata ufficialmente “Zenzalino” (Sud), rinnovando il toponimo che indicò, fino al Cinquecento, la odierna via del Moro. Rappresenta un tratto del cardine che, proveniente da oltre il Trebbo, attraversa il centro urbano di Budrio e si perde dopo una parte della Viazza.
Oltrepassata la San Vitale, lo stesso tracciato centuriale continua con il nome di Via di Roma, raggiungendo il confine con Ozzano.
Il toponimo “Zinzalina”, “Zenzarina”, “Zanzarina” derivato dal luogo al cui la strada giungeva (la via Zenzalino Nord raggiungeva la località Cinzalino, nel Molinellese), è attestato nell’estimo di Budrio del 1518; l’evidente etimologia ci dice che la località, posta tra valli, canali, fiumi, era ricca di zanzare (latino medievale, zinzale).
CARDINE E DECUMANO
Il cardine e il decumano erano due vie sulle quali era costruito il modello urbanistico romano, ovvero uno schema ricorrente basato sull'incrocio di queste vie: cardini e decumani.
I primi erano disposti da nord a sud, mentre i secondi in direzione est-ovest.
E' proprio dove s'incontravano queste due "strade" che sorgeva il Foro, ovvero la piazza, ed intorno ad esso si snodavano gli edifici pubblici principali.
da: sapere.it